NON E' MAI TROPPO TARDI - FRITTATA DI "LIVERTIN" (ovvero Luppolo Selvatico)



Sono parecchie le piccole cose che rimpiango di non aver imparato in questi quasi ventotto anni della mia vita.

Ad esempio suonare la chitarra, pattinare con i Rollerblade, cucire e lavorare a maglia, riconoscere le erbette selvatiche di stagione.

Seppur per tutte queste cose (e sono solo alcune)  la mia vita non ne abbia risentito in maniera così incisiva, devo ammettere che una mi pesa in particolar modo.

Ricapitoliamo...

La chitarra posso sempre accontentarmi di sentirla suonare dai gruppi che più amo.

Per il pattinaggio non posso certo fare miracoli, ma vanto di saper andare in bicicletta senza mani, persino in curva (però è da anni che non ci provo e potrei anche non esserne più capace).

Per ago e filo c'è la sarta, e i maglioni di lana che tanto mi piacciono posso comprarli nei negozio.

Ma per quanto riguarda le erbe spontanee di stagione...ecco,  per quelle è un casino!




Non c'è supermercato in cui possa acquistare tarassaco, punte di ortiche, cicoria, asparagi o luppoli selvatici.

Ma (e c'è un "ma") ho la fortuna di avere alle spalle donne con una gran sapienza in merito, che sanno colmare questa mia mancanza: mia nonna, mia mamma e mia suocera.

Pochi giorni fa è stata proprio quest'ultima a regalarmi un bel mazzetto di quelli  che da noi si chiamano "Livertin", ovvero Luppolo selvatico.

Basta farli sbollentare per pochi minuti in abbondante acqua leggermente salata (ovviamente dopo averli puliti accuratamente) e si prestano alle più svariate preparazioni.

Possono diventare il ripieno per i ravioli, oppure essere uniti a zuppe e minestroni, o ancora utilizzati per torte salate e frittate.




Ecco come li ho utilizzati io...


FRITTATA DI "LIVERTIN" (ovvero Luppolo Selvatico)
per 3-4 persone

INGREDIENTI:

  • 3 uova
  • mezzo bicchiere di latte
  • 1 cucchiaio abbondante di parmigiano grattuggiato
  • 1 mazzetto di "Livertin" (o altre erbette selvatiche)
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

PROCEDIMENTO:
In una terrina sbattere le uova con il latte, il parmigiano, sale e pepe.
Tritare grossolanamente con la mezzaluna i "Livertin" già precedentemente sbollentati in abbondante acqua salata per alcuni minuti.
Unirli quindi al composto di uova.
Scaldare una padella antiaderente con poco olio e versare dentro la frittata.
Far cuocere su fiamma medio bassa sino a che si sia un poco rassodata.
Poi, delicatamente e con l'aiuto di un coperchio, capovolgerla e far cuocere per pochi minuti ancora dall'altro lato.





Per ora soddisfo il palato con questa prelibatezza della cucina povera di una volta.
Ma per la cucina di oggi non può che essere considerato un piatto ricco: il tempo e la conoscenza di cui si necessita per recuperare gli ingredienti, lo rendono unico e ricercato.

Aggiungo nei buoni propositi: imparare a riconoscere le erbe selvatiche.

Che non è mai troppo tardi.




Selena



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